Descrizione
La più antica notizia che riguarda questo piccolo edificio sacro risale a prima del terremoto del 1693, quando sorgeva in un altro sito in contrada Scala o Mulino Nuovo.
La tradizione racconta che l’antica chiesetta della Signora delle Grazie fosse stata fondata per volontà del sacerdote Sebastiano Santoro, distrutta dal terremoto del 1693 fu riedificata nel sito attuale, nella parte alta del corso.
La facciata ottocentesca si risolve nella presenza di un portale, incorniciato da lesene con capitelli ionici, sovrastato da una finestra fregiata con motivi floreali.
Oltre alla trabeazione classicheggiante si impianta una loggia campanaria con due luci cronologicamente successiva di parecchi anni all’ordine architettonico inferiore.
La Chiesa si compone di uno spazio unitario dell’aula preceduta dal vestibolo sormontato dalla cantoria e terminante col presbiterio alla destra del quale si apre il piccolo vano della sagrestia.
L’unica navata decorata con stucchi tardo barocchi nel 1831-1832 ha cinque altari adorni di mediocri quadri databili al secolo scorso.
Davanti al presbiterio, sul lato sinistro, è una statua della Madonna col Bambino degli inizi del secolo, realizzata in cartapesta finemente modellata, stuccata e dipinta.
L’altare maggiore in pietra dipinta è datato 1882 ed è opera di Concetto Sudano.
Attualmente la chiesa funge da parrocchia a causa della chiusura della Chiesa Madre, della Chiesa di San Sebastiano e della Chiesa di Sant'Antonio.
Ciò in seguito ai disagi tecnico strutturali causati dal terremoto del 13 Dicembre 1990.